L’UOMO IN PIEDI, LA NON VIOLENZA CONTRO IL POTERE

Turchia, Taksim, uomo in piedi, duranadam, standingmanQuella dell’”Uomo in piedi”, in Turchia, è una delle più semplici ed efficaci forme di lotta viste in giro negli ultimi anni: insieme la presa d’atto realistica della propria debolezza di individuo di fronte al potere, e la capacità visionaria di trasformarla in un gesto di forza quasi invincibile, poiché spiazza il potente togliendogli qualsiasi alibi – se esso decide di intervenire con violenza – oppure lo costringe a cedere di fronte alla protesta, rendendolo dunque in qualche modo migliore: il che costituisce, in ultima istanza, l’essenza e la finalità stessa delle lotte non violente.

Devo dire che questo episodio, e l’eco che sta avendo in tutto il mondo, mi riconcilia con quella parte della mia storia personale e collettiva che molti anni fa ha avuto a che fare col pacifismo, la non violenza, l’obiezione di coscienza: temi che via via sono stati poi offuscati dall’imporsi del realismo politico, dalla presa d’atto che spesso i metodi pacifici si infrangevano contro il muro dell’indifferenza popolare prima di essere schiantati dalla brutalità del potere.

LA FORZA DIROMPENTE DEL SILENZIO

Turchia, Taksim, uomo in piedi, duranadam, standingmanLa lezione che si può trarre ora da questo episodio è che invece anche la semplice resistenza passiva può ottenere grandi vittorie, e soprattutto quella di far crescere insieme la consapevolezza e il senso civico sia dei suoi protagonisti che dei suoi antagonisti; a potenziarne gli effetti credo sia stata la scelta di rinunciare a slogan e rivendicazioni in favore della muta testimonianza: conosciamo tutti il potere dirompente del silenzio in una realtà in cui tutti parlano, gridano, fanno rumore. E poi naturalmente rispetto al passato ha contribuito molto la visibilità che in questi anni un gesto del genere può ottenere dalla rete, che è ormai in grado di dettare la sua agenda ai grandi media internazionali.

PERCHÈ IN ITALIA NON SCATTA LA SOLIDARIETÀ?

Certo, poi ci vogliono le persone reali, quelle che non cedono il loro posto sull’autobus della Turchia, Taksim, uomo in piedi, duranadam, standingmandiscriminazione, quelle che non si muovono davanti a un carro armato che rischia di schiacciarle, quelle che si mettono per ore, magari con un libro in mano, davanti ad un simbolo di pace, oppure quelle assediano pacificamente i luoghi del potere. E naturalmente più sono, più la loro azione avrà effetto.

 

A questo proposito mi chiedo perché in Italia, dove siamo sempre pronti a mobilitarci per qualsiasi causa, salvo casi sporadici a Milano e a Venezia al Padiglione turco alla Biennale, non ci sia ancora nessuno che abbia preso in consegna il testimone dei giovani di piazza Taksim e sia andato in silenzio a protestare davanti all’ambasciata turca. Eppure in questo caso la sollevazione dei giovani è genuinamente laica e democratica, e neppure lontanamente inquinata, come poteva essere nelle primavere arabe o in Siria, da elementi di fondamentalismo islamico.

disobbedienza-civile#ixzz2Wk5MlAha

L’UOMO IN PIEDI, LA NON VIOLENZA CONTRO IL POTEREultima modifica: 2013-06-20T12:57:00+02:00da sergiofrigo
Reposta per primo quest’articolo
Questa voce è stata pubblicata in Esteri e contrassegnata con , , , , . Contrassegna il permalink.