TRA VENEZIA E VIENNA LA GUERRA DEI CONCERTI, MA LA FENICE TRIONFA IN TELEVISIONE

Vienna o Venezia? È riesplosa quest’anno la polemica sulla copertura Rai ai due concerti di Capodanno, che due sono, per la verità, soprattutto per l’Italia, visto che in gran parte del mondo si guardano in diretta i Wiener Philarmoniker che suonano Strauss.

Ieri il caso è divampato su Twitter perché – in risposta a numerosi “cinguettii” di utenti che richiedevano il ripristino del collegamento dal Musikverein di Vienna, ritenendo autarchica e provinciale la scelta italiana (“un lascito berlusconiano”, per qualcuno) di mandarlo in differita per privilegiare Venezia – il direttore di Raiuno Giancarlo Leone ha scritto: «Bisogna tener conto dei molti commenti sul desiderio di vedere in diretta il Concerto di Capodanno di Vienna. Siete in tanti».

È il prologo di una cancellazione o almeno di un declassamento del concerto alla Fenice (quest’anno diretto con grande cura filologica da sir John Eliot Gardiner con un programma prevalentemente verdiano) alla differita televisiva?

 

L’AUDITEL PREMIA LA MUSICA DALLA LAGUNA CON OLTRE 4 MILIONI DI SPETTATORI

Troppo presto per dirlo, anche perché la Rai ha con Venezia accordi precisi, e in ogni caso gli ascolti premiano la musica dalla laguna (ieri l’auditel ha sfiorato il 27%, con 4 milioni e 381 spettatori – 60mila più dello scorso anno – contro il 16% di Vienna in differita); si potrà semmai ipotizzare un affiancamento di due dirette tv, anche se pare difficile che la Rai si riporterà in casa la concorrenza, visto che il concerto dalla Fenice è il suo “prodotto” più venduto all’estero: anche se infatti, a differenza di Vienna, non va in diretta, alla fine saranno quasi un centinaio i paesi che lo vedranno in televisione.

 

I VENEZIANI: “IL NOSTRO CONCERTO È PIÙ BELLO, A VIENNA SOLO VECCHIE MARCE MILITARI”

In ogni caso dalla laguna è partito il fuoco di sbarramento: il sindaco Orsoni ha detto che «i veneziani non sarebbero contenti di tornare a sentire, invece del loro concerto, marcette militari che evocato un triste passato»; il soprintendente Chiarot ha aggiunto che «il più bell’inizio che si può regalare a questo Paese è il concerto di Venezia a Capodanno»; e Giampiero Beltotto, neo responsabile della comunicazione del teatro, ha concluso dicendo che forse Leoni («che apprezzo molto») ha risposto di impeto su Twitter, e di non stupirsi se «su 60 milioni di italiani ce ne sono 20 che rimpiangono i tempi che furono; ma il concerto di Venezia è più bello e divertente di Vienna, e noi di sms di complimenti e di messaggi twitter favorevoli ne abbiamo di gran lunga di più; in ogni caso il responso dell’audience mi pare inequivocabile».

E voi cosa ne pensate?

 

 

TRA VENEZIA E VIENNA LA GUERRA DEI CONCERTI, MA LA FENICE TRIONFA IN TELEVISIONEultima modifica: 2013-01-02T13:04:00+01:00da sergiofrigo
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