Ma davvero un altro mondo è possibile, come qualcuno pensava fino a qualche anno fa? Cioè: è possibile un’altra uscita dalla crisi, rispetto a quella promossa dai governi e dalle istituzioni politiche e finanziarie internazionali? Mentre dilaga la protesta contro l’austerity e infuriano gli scontri in tutta Europa, questo interrogativo si fa strada in termini sempre più angosciosi.
Che la ricetta applicata finora funzioni solo parzialmente – riducendo i debiti ma soffocando (al momento?) l’economia reale – è ormai chiaro a tutti; e sempre meno sono – almeno fra i cittadini e gli stessi imprenditori – coloro che credono che la cura riuscirà anche a far ripartire la crescita.
Il dramma è che dall’altra parte non si vedono soluzioni alternative credibili (o almeno a me non sembrano tali). Non paghiamo il debito? Usciamo dall’euro? Torniamo all’autarchia? Non mi sembra che neppure le sinistre di governo (Hollande in testa) siano riuscite a individuarne di gradite ai cittadini, nonostante qualche tentativo di maggiore equità sociale.
E più in generale: come facciamo fronte all’impoverimento reale dell’Occidente che ci è piovuto addosso all’improvviso con la globalizazione, a causa dell’alto costo del welfare e del lavoro, e al trasferimento altrove delle produzioni?
Le piazze gridano “paghino le banche”, ignorando che – almeno in parte – le banche siamo anche noi vauro-e-le-domande-a-cui-bisogna-rispondere-con-chi-ce-l-abb.html. E anche ammesso: come riusciamo a evitare che i veri padroni del denaro se ne vadano altrove, lasciandoci sul tavolo un conto ancor più salato?
2 risposte a EUROPA MOBILITATA CONTRO L’AUSTERITY DEI GOVERNI. MA ESISTONO ALTERNATIVE?