ADDIO ALL’AMICA GIOVANNA GALASSO. UNA GRANDE PERDITA PER LA CULTURA BELLUNESE

Giovanna.jpgÈ morta l’altra notte, dopo una lunga malattia a soli 52 anni, l’amica Giovanna Galasso, conservatrice del museo di Belluno. Era sposata con Ignazio Rigoni Stern e mamma di Caterina: con loro e con i tanti comuni amici condivido la tristezza e la rabbia per la sua prematura scomparsa. 

Ecco come la ricorda oggi Daniela De Donà sul Gazzettino di Belluno.


di DANIELA DE DONA’

Senza far rumore, con la discrezione e la riservatezza che l’hanno sempre contraddistinta Giovanna Galasso se n’è andata. La malattia non le ha dato il tempo di vedere Palazzo Fulcis messo a nuovo. E Belluno perde molto più del Conservatore del Museo civico.

Giovanna Galasso, storica dell’arte originaria di Cividale del Friuli (per inciso, nuora dello scrittore Mario Rigoni Stern), quando arrivò a Belluno da subito fece girare aria nuova, di alta professionalità. Sostenendo, tra l’altro, le mostre che negli ultimi dieci anni hanno siglato la vita culturale della città: su Sebastiano Ricci o Andrea Brustolon.

«Rigorosa ed attaccata al lavoro. Preparatissima. Non un semplice conservatore di museo, ma un punto di riferimento per la vita culturale di Belluno» la ricorda Maria Grazia Passuello, assessore alla cultura.

Il suo pensiero va alla realizzazione, nel 2006, del percorso organizzato nelle sale del Museo sugli artisti bellunesi vissuti nella seconda metà del 1900. E poi la mostra su Brustolon: «Ne aveva curato il bel catalogo – precisa Passuello – e credeva nella divulgazione tanto da attivarsi per far sì che i ragazzi partecipassero ai laboratori».

Gomito a gomito con Giovanna è stato anche Marco Perale, assessore alla cultura tra il 2001 e il 2006. Loro l’allestimento dell’esposizione lignea «A Nord di Venezia». «Era una donna della Sovrintendenza, quindi tecnica, con cui Belluno fece un salto di qualità a livello di metodo – la ricorda Perale -. Con quella prima mostra il suo obiettivo, da non bellunese, fu di far capire ai bellunesi quello che hanno e quindi che sono».

Ad aver avuto contatti in più occasioni con Giovanna Galasso, che faceva parte della Commissione diocesana di arte sacra, è stato don Giacomo Mazzorana, direttore dell’Ufficio Beni culturali e arte sacra della diocesi: «Gratuito il suo offrire competenza in particolar modo nel campo della pittura. Sui tessuti poi il livello di conoscenza era straordinario». Don Giacomo ribadisce lo spirito di volontariato di Giovanna, evidenziato nell’opera di catalogazione dei Beni immobili delle parrocchie: «Non dimenticheremo la sua disponibilità». L’eredità che Galasso lascia è ora per tutti una sfida.

Non dimentichiamo che ci sono molte idee sue dietro allo studio, all’analisi, alla progettualità di Palazzo Fulcis, sede designata – dopo l’attesa ristrutturazione – del nuovo Museo civico. Per decisione della famiglia la cerimonia funebre si terrà forma assolutamente privata.

IL RICORDO DI AMICI E COLLEGHI

Ci ha lasciato una persona speciale. Poche righe non bastano certo a descriverti, Giovanna, né a dire quanto ci mancherai». Amici e colleghi così ripensano a Giovanna Galasso «l’anima del Museo civico di Belluno che ha condotto e fatto crescere con la sua profonda conoscenza della storia dell’arte, sostenuta da una grande passione per il suo lavoro». Di lei si sottolinea «il fondamentale ruolo nella cura scientifica e organizzazione delle mostre bellunesi di questi ultimi anni, come quelle dedicate alla scultura lignea del ‘400, a Brustolon, a Sebastiano Ricci».

Oltre alla professionista stimata chi l’ha conosciuta tiene a ricordare «la persona, il suo modo di essere e porsi: divertente, schietta, diretta, a volte quasi rude, ma sempre capace di grande generosità». L’abbraccio finale dei colleghi va alla persona: «Laica, ma umanissima e compassionevole». (D.D.D.)

ADDIO ALL’AMICA GIOVANNA GALASSO. UNA GRANDE PERDITA PER LA CULTURA BELLUNESEultima modifica: 2011-08-31T02:19:00+02:00da sergiofrigo
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