I PASTI NEGATI ALLA BIMBA IMMIGRATA DI FOSSALTA DI PIAVE: QUANDO LA LEGA SI RIVELA LENINISTA

immigrata.jpgHo letto con orrore della vicenda della bambina immigrata di Fossalta di Piave, figlia di una famiglia in gravi difficoltà, che non riesce a pagare i buoni pasto per l’asilo, e del sindaco del suo paese, Massimo Sensini, Lega Nord, che (nel nome della legge, beninteso) pretende di impedire alle maestre, alle bidelle e ai genitori degli altri bambini di pagarle il pasto con i loro buoni.

articolo.php?id=137426&sez=NORDEST&ctc=40&ordine=desc#commenti

 

IL PROBLEMA (REALE) DI CHI PAGA I SERVIZI

Nella vicenda ci sono due aspetti distinti, il primo già visto in atto in molte altre realtà e dotato di una sua – per quanto discutibile – pregnanza: il fatto che sono sempre di più le famiglie (spesso immigrate) in difficoltà nel pagare dei servizi, e delle amministrazioni locali alle prese con innegabili, gravi problemi di tagli e relative incompatibilità economiche. La domanda “chi paga”, cioè, è purtroppo assolutamente pertinente, anche se una cosa dovrebbe essere assodata per tutti, non devono “pagare” i bambini, con l’isolamento dai compagni, l’umiliazione, l’allontanamento dalla scuola. Io ritengo anche che delle comunità ricche come le nostre non dovrebbero avere il problema di trovare pochi euro da condividere con le famiglie più povere per farsi carico dei loro problemi vitali, ma non posso pretendere che tutti la pensino come me…

LA SOLUZIONE AUTORITARIA DELLA LEGA

Il problema è che sono loro, i leghisti, che pretendono che io la pensi come loro, e mi comporti di conseguenza. Ed è questo il secondo aspetto della questione, quello che purtroppo rivela il lato leninista della Lega (altro che liberali!), e che ci dovrebbe spaventare tutti nel momento in cui la loro visione di società si sta imponendo a tutto il paese attraverso le leggi in discussione in parlamento e i comportamenti concreti dei loro amministratori.

Un tempo si sarebbero limitati a obiettare, a chi predicava l’accoglienza e la solidarietà nei confronti dei più poveri, “prendeteveli a casa vostra”, “aiutateli voi”. Oggi vanno oltre, come si è già visto ad Adro, e come si dispiega ora con maggiore evidenza a Fossalta di Piave: non possiamo neppure “aiutarli noi”, con i nostri soldi, o mettendo a disposizione le nostre case.

LA DITTATURA DELLA COMUNITÀ E LA LIBERTÀ DEL CITTADINO

Nella visione assolutista di certi amministratori leghisti – che purtroppo hanno dietro il consenso di molti militanti – ci deve essere l’omologazione dei comportamenti di tutta la comunità, e di ogni suo singolo componente, non alle leggi, si badi bene, ma agli umori della (presunta) maggioranza. Persino il sacrosanto (per loro) diritto di proprietà, cioè di fare dei miei soldi quello che voglio, viene meno di fronte ai diktat dell’amministrazione.

Mi piacerebbe che su questo punto si esprimessero i vertici del partito, che in molti casi, dalle nostre parti, coincidono con i vertici delle amministrazioni e del potere politico: è questa la società che ha in mente la Lega? Quale livello di autonomia e di libertà personale viene garantita ai cittadini?

Aggiungo per completezza un commento a questa vicenda inviato al Gazzettino da un cittadino (Nicola) che si definisce “non leghista”.

 

come strumentalizzare un sindaco leghista
L’altra faccia della medaglia.
Sono di Fossalta, non sono leghista, ma conosco molto bene la situazione.
La bimba non ha perso nemmeno un pasto ,il sindaco ha scritto una lettera a queste maestre nella quale ELOGIAVA il gesto in quanto opera di generosità, ma ha chiarito ( a norma di legge) alle docenti che non è giusto regalare un bene che a sua volta è pagato da un’ altro (i buoni delle maestre sono pagati dal comune), l’ordine di cessare questo gesto è stato dato dalla dirigente scolastica . CHE COLPA NE HA IL SINDACO “LEGHISTA ?
Nel comune di Fossalta ci sono molti extracomunitari, cosa succederebbe, visto il precedente, se tutti i loro figli non pagassero i buoni pasto ?
La famiglia di cui si fa cenno in questo articolo è già seguita dai servizi sociali del comune con tutti i mezzi a sua disposizione .Bonus di tutti i tipi, ed è seguita dai Fossaltini solidali (sponsorizzati dal sindaco ).
Mi spiace comunque leggere notizie sui giornali che non sono vere e addirittura cambiano i fatti dando colpe a chi non ne ha , il sindaco in questo caso.
Il clamore che ha suscitato tutto ciò è una ripicca delle docenti contro la loro direttrice , il sindaco non centra nulla ,nel comune di Fossalta ,come in tutti i comuni d ‘ ITALIA, ci sono persone bisognose che vengono aiutate in tutti i modi possibili , tenuto conto che le entrate dei comuni sono sempre inferiori

 

Ribadisco a Nicola: il problema di chi non paga i servizi esiste, ma si pone anche se a non poterli pagare sono residenti, invece che extracomunitari. Ma poi, con tutti i problemi che ci sono nelle amministrazioni, perché un sindaco deve occuparsi dell’uso che fanno dei privati cittadini del LORO buono pasto?

I PASTI NEGATI ALLA BIMBA IMMIGRATA DI FOSSALTA DI PIAVE: QUANDO LA LEGA SI RIVELA LENINISTAultima modifica: 2011-02-05T11:56:00+01:00da sergiofrigo
Reposta per primo quest’articolo
Questa voce è stata pubblicata in Caro Zaia, politica, società e contrassegnata con , , , , , , , , , . Contrassegna il permalink.

3 risposte a I PASTI NEGATI ALLA BIMBA IMMIGRATA DI FOSSALTA DI PIAVE: QUANDO LA LEGA SI RIVELA LENINISTA

I commenti sono chiusi.