CRISI DI GOVERNO: COSA FAREI SE FOSSI UN MILITANTE DEL CENTRO-DESTRA

Io credo che ci siano delle fasi storico-politiche in cui la “gente” semplice riesce a imporsi sui leader, costringendoli a cambiare idea. Soprattutto se i leader sono indeboliti e incerti. Ovvio, bisogna prima convincersi che anche loro sono umani, anche loro possono sbagliare, ragionare con la propria testa e avere le palle per venire allo scoperto, e questo è tanto più difficile nel caso dei partiti a gestione paternalistico-autoritaria, come sono senza ombra di dubbio il Pdl e la Lega (a sinistra invece c’è il problema contrario, come ben sappiamo).

Ebbene, secondo me questo è il momento in cui le basi e i quadri intermedi dei due partiti, nelle quali non mancano le persone intelligenti, dovrebbero farsi sentire: per amore del proprio partito, se non bastasse quello più generale del paese, o addirittura per proprio personale tornaconto. Vorrei dire di più: per tutelare i propri capi in una fase di smarrimento in cui essi potrebbero rischiare di perdere tutto quello che hanno costruito in questi anni.

 

“CARO SILVIO, SE CI VUOI BENE FAI UN PASSO INDIETRO”

Berlutriste.jpegVediamo cosa direi, oggi, al mio Capo (Lui, si, quello che è tornato precipitosamente dal vertice di Seul dove si parlava di bazzecole come l’economia mondiale, per cercare di salvarsi la poltrona, e l’impero economico, dalla bufera incombente) se per assurdo fossi un militante o un “quadro” del Pdl: “Caro Silvio – gli direi – hai fatto tanto per questo Paese, che forse neppure ti merita (su, dai, non ridete!, ndr), in ogni caso un capitolo nei futuri libri di storia te lo sei guadagnato. Ora sei a un bivio: puoi salvaguardare quello che hai realizzato (in pubblico e in privato), sceglierti il successore, assicurarti che porterà avanti le tue linee programmatiche senza tradire il mandato di noi elettori, e anche garantirti un salvacondotto politico-giudiziario, per te e per le tue aziende, contro le vendette future dei tuoi nemici; oppure puoi scegliere il “muoia Sansone con tutti i filistei”, andare alla guerra con Fini e con tutto l’establishment  politico-economico non solo nazionale (perché questa è la situazione, in questo momento), trascinando il Paese in una crisi politica nel momento forse peggiore per la sua economia e il suo morale, e preparandoti ad un’uscita di scena in stile Piazzale Loreto, che finirebbe per travolgere anche la tua famiglia e il tuo partito. Vedi tu”.

“CARO UMBERTO, CONVINCI BERLUSCONI, OPPURE MOLLALO”

Bossi.jpegE se fossi un militante leghista? Direi a Bossi che è venuto il momento di mollare Berlusconi. “Noi della base – gli direi – siamo stanchi di sorbirci gli spernacchiamenti della sinistra per le sue intemperanze, non ne possiamo più delle sue donnine, delle sue festone, del suo “ghe pensi mi”, quando siamo noi che sgobbiamo sul territorio, che lo trasciniamo in mezzo ai sindaci alluvionati, che assicuriamo la sicurezza del Paese e che cerchiamo di riportare un po’ di soldi al Nord col federalismo. Caro Umberto, a rimanerci attaccato troppo a lungo magari raccoglierai un po’ dei suoi voti in libera uscita, ma rischi di perderne di più fra i nostro popolo che lo ama sempre meno; senza contare che il federalismo che vuoi a tutti i costi conquistare finirebbe per rivelarsi un guscio vuoto nel momento in cui perdessimo le future elezioni. E poi tieni presente, caro Umberto, che noi abbiamo centinaia di enti locali da amministrare, e con questi chiari di luna e una probabile crisi in arrivo rischiamo di trovarci con l’acqua alla gola peggio dei vicentini. Allora cerca tu di convincere Berlusconi a fare quel famoso passo indietro, e proponigli di indicare Tremonti come suo successore: in fondo è del Pdl ma potrebbe essere dei nostri, non sarà il genio dell’economia che crede di essere ma sulla scena internazionale lo apprezzano, con lui porteremmo a casa il federalismo e dunque qualche soldo in più per il Nord, e Fini – incamerata la vittoria su Berlusconi – probabilmente tornerebbe nel centro-destra, in attesa di consolidare il suo gruppo. E se Berlusconi non sentisse ragioni, mollalo di brutto, e se Tremonti tergiversasse per il timore di passare per un traditore, spiegagli che in politica è meglio tradire un amico che il proprio destino, il proprio partito e il proprio Paese…”

E SE FOSSI UN MILITANTE DEL CENTRO-SINISTRA…

E se invece fossi un militante del centro-sinistra? Beh, non vi nascondo che mi incazzerei con l’autore di questo blog per i buoni consigli forniti al nemico; poi però mi convincerei che in questa situazione un post-Berlusconi sarebbe sempre meglio di niente. Senza contare che avere un po’ di tempo per chiarirci le idee, e magari spuntare qualche ritocco alla legge elettorale, mentre la destra si troverà a gestire i prossimi, difficili mesi, alla fine non potrà che farci comodo.

Poi rileggerei queste righe, e mi prenderei a sberle…

CRISI DI GOVERNO: COSA FAREI SE FOSSI UN MILITANTE DEL CENTRO-DESTRAultima modifica: 2010-11-13T20:11:47+01:00da sergiofrigo
Reposta per primo quest’articolo
Questa voce è stata pubblicata in politica e contrassegnata con , , , , , , , , , . Contrassegna il permalink.

2 risposte a CRISI DI GOVERNO: COSA FAREI SE FOSSI UN MILITANTE DEL CENTRO-DESTRA

I commenti sono chiusi.